Il Dio dietro la finestra by Michael Krüger

Il Dio dietro la finestra by Michael Krüger

autore:Michael Krüger [Krüger, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2024-03-15T00:00:00+00:00


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Adesso quindi ero di nuovo diretto in quel luogo, sebbene le condizioni per raggiungerlo fossero radicalmente cambiate. Ma qualcosa mi spingeva a farmi strada attraverso la neve, a ogni costo.

“Se ce la farai,” mi aveva pateticamente sussurrato una voce interiore un paio di giorni prima, “sarai salvo, almeno per ora.” In quel periodo ero sensibile a simili sussurri perché la ditta per la quale avevo scritto i cataloghi per vent’anni, in qualità di collaboratore esterno, mi aveva sostituito con un altro senza darmi ulteriori spiegazioni. Come e dove lo avevano trovato? E perché mai lo avevano cercato? Noi, o meglio, la ditta commerciava in stoffe ed era la prima in Europa, due volte all’anno avevo scritto voluminosi cataloghi sulla merce acquistata in tutto il mondo, brevi saggi sulla cultura tessile indiana e brillanti excursus sulle stoffe di lana inglesi. Quaranta cataloghi, seimila pagine, questa era l’opera della mia vita che aveva avuto una repentina conclusione. Non mi era mai venuto in mente di guardarmi intorno per cercare nuovi incarichi perché mi piaceva attribuire al cachemire un’ennesima sfumatura oppure celebrare le stoffe rare di lino, così con il licenziamento avevo avuto la sensazione che la vita mi avesse piantato in asso nel momento decisivo. Allo stesso tempo devo anche ammettere che me lo aspettavo. Il nuovo amministratore, un tipo scaltro, non ebbe nemmeno la buona creanza di informarmi personalmente della nostra separazione, ma lasciò all’ufficio del personale il compito di comunicarmi che avevano scelto un pubblicitario più moderno per “consolidare” il futuro dell’impresa. Non mi consolò nemmeno sentire dai vecchi clienti quanto gli mancassero i miei saggi “dotti” e non riuscii nemmeno a gioire delle voci, che presto si infittirono fino a diventare certezza, secondo cui l’impresa aveva dovuto sopportare gravi perdite perché sempre più spesso le stoffe venivano acquistate su Internet e non più dal commerciante all’ingrosso.

Almeno adesso avevo più tempo per andarmene in giro per il mondo.

Scavalcai con grande fatica la cancellata bianca e rossa e affondando nell’alta neve scintillante mi diressi verso il bosco. Fin dai primi alberi, dei larici spogli, il sentiero divenne di nuovo visibile. Guardai a lungo gli aghi dei larici che splendevano rossastri nel sole e che tracciavano sulla neve strani disegni, come se qualcuno li avesse messi lì per me. Mentre me ne stavo così, metà nel sole che già riscaldava, metà nell’ombra gelata degli alberi, vidi d’un tratto due teste di capriolo che mi fissavano da un mucchio di neve, con gli occhi spalancati. Quando spostai la neve con la scarpa, apparvero gli scheletri e più avanti, sul pendio, c’erano ancora le viscere sanguinolente, semicongelate. Misi un po’ di neve sugli occhi degli animali morti e mi piegai nel farlo perché mi sembrava sconveniente gettarla dall’alto. Quella scena non era adatta ad accrescere la mia gioiosa attesa di raggiungere la meta. Un attimo prima le fatiche mi erano sembrati ancora allettanti, come una purificazione, adesso quegli occhi morti mi seguivano a ogni passo. Perché allora non tornare indietro e informare la polizia?

Proseguii tuttavia in fretta anche se non più spensierato.



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